“Sei una tigre, una leonessa, proprio come mia madre”
Gli uomini, si sa, a parte sporadiche eccezioni, senza le loro adorate madri non sono capaci nemmeno di allacciarsi le scarpe.
Indipendenti e forti ma, non appena il termometro segna 37,2, sentono già il bisogno dell’adorata mammina a fianco, non importa se hanno quarant’anni e passa.
Tra questi mammoni, spicca un gruppetto di eterni bambini che, sotto la spinte delle madri stanche di stirare camicie, decidono di cercare, possibilmente iscrivendosi a corsi di balli latino-americani, la donna della loro vita.
Lei, la prescelta, quella che porterà avanti l’eredità di saperi domestici della propria madre.
Con fare arguto si guardano intorno ed evidenziano le possibili candidate.
Inizialmente vi salveranno da una situazione spiacevole, donandovi il loro biglietto alle poste oppure difendendovi da un ammiratore molesto.
Li riconosci principalmente da queste poche ma riconoscibili caratteristiche fisiche:
– si lavano anche se hanno i capelli unti di brillantina e gel da sembrar appena usciti dal cast di Grease;
– indossano una maglia bianca/nera aderente (anche se il fisico non ce l’hanno, ahimè) ed elasticizzata, comprata dalla madre, quest’ultima probabilmente con la scritta “Guru” o “Baci&Abbracci”
– dai jeans si intravedono LORO, le mutande firmate RAGNO o qualche altra marca presa al supermercato dalle povere madri dei mammoni, le quali, oltre a fare la spesa ogni giorno per l’esigente palato dei figlioletti, si ritrovano tutte in corsia 3 a scegliere la biancheria intima del pargolo perché “mamma vai tu che io non ne sono capace / come quella che mi prendi tu non ne trovo”.
Al primo appuntamento la nominano appena riescono, non possono infatti trattenersi dall’esprimere la loro gioia e constatano apertamente quanto voi assomigliate alla loro mamma e quanto sarebbero contenti di farvela conoscere. (Scappate!)
Il problema è che anche la madre del mammone non vede l’ora di liberarsi del figlio, vuole però essere certa di trovare una fotocopia di se stessa per partire senza rimorsi, quando, dopo essersi liberata di lui, partirà per una lunghissima pausa in giro per il mondo.
Il padre del mammone?
Ameba, inesistente, muto, immobile. Insomma, non pervenuto.